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La fortuna è cieca, ma la jella ci vede benissimo. Per questo la domanda che solitamente si fa a chi passa un brutto periodo è “Ma teniss’ l’uocchie ‘ncuoll?”, che letteralmente vuol dire “non è che hai occhi (malevoli) addosso?”. Da qui, appunto, l’origine della parola “Malocchio”, con cui generalmente si fa riferimento agli occhi di coloro che puntano il loro sguardo cattivo su di noi, lasciandoci addosso tutta la loro aura negativa. Per fortuna, però, c’è un rimedio a questa “iettatura”: sin dalla notte dei tempi, si tramandano di generazione in generazione innumerevoli rituali per togliere il malocchio e gli eletti che ricevono questo dono percepiscono il malessere di questi occhi cattivi anche solo stando in nostra presenza (sbadigliano, hanno mal di testa, starnutiscono senza sosta…).
In alcuni casi, l’unica che può distruggere questa mala sorte è “‘A fattucchier”, che di solito è una vecchia che abita nel palazzo di un amico (trovatosi lui stesso in passato in difficoltà). Con i suoi riti e le sue frasi incomprensibili, che sembrano provenire da testi antichi scritti in lingue sconosciute, riesce a liberarvi dal negativo che vi perseguita.
Le note principali della fragranza sono davvero legate a rituali anti malocchio, come tradizione vuole.
Note di testa: mandorla, peperoncino rosso, sale, anice stellato, basilico
Note di cuore: note acquatiche, cipresso, legno di guaiaco, immortelle, zucchero caramellato
Note di fondo: patchouli, vetiver, sandalo, note ambrate, muschio di quercia